La Doppia Fama Del Tasso
- Magda Massaglia

- Jan 8
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Updated: Feb 5
Il nome di questa specie rimanda immediatamente a un simpatico abitante peloso.
Osservandolo da vicino, il tasso si presenta come un albero o un arbusto sempreverde di un deciso verde scuro con una chioma tondeggiante e dalla forma irregolare.
Il Tasso (Taxus beccata L.) è una conifera, parente stretta dei pini e degli abeti, ed è molto utilizzata nei giardini come pianta ornamentale. Il suo aspetto compatto e il tocco di colore conferito dai suoi arilli scarlatti ha di certo, consapevolmente o meno, attirato la nostra attenzione durante le nostre passeggiate. Magari abbiamo anche avuto la tentazione di cogliere quei frutti carnosi, dall’aspetto natalizio e tutto sommato innocuo. La nostra decisione, curiosamente, non ci avrebbe recato danno perché la pseudo bacca è l’unica parte del tasso non tossica. L’arillo, in botanica, è un involucro carnoso che avvolge il seme (il linci, ad esempio, è altro esempio di grillo commestibile).
Il resto, foglie, rami, corteccia, è altamente velenoso e nella maggior parte dei casi, mortale. I sintomi di avvelenamento da tasso colpiscono tutto il corpo, con manifestazione molto dolorose: vertigini, disturbi visivi, comparsa di ecchimosi sulla pelle, con episodi di bradicardia e difficoltà respiratoria.
La fama mortifera del Tasso ha giustificato la sua associazione con il regno dei morti fin dalle epoche remote. Ovidio scriveva che la strada per gli Inferi è ombreggiata dai tassi mentre Shakespeare, nella sua tragedia Macbeth, indica il rametto di tasso come uno degli ingredienti messo nel calderone di Ecate dalle tre streghe. Per le popolazioni celtiche era invece una pianta sacra, tanto che i Druidi lo utilizzavano per fabbricare l loro bastoni ed effettivamente, osservando le proprietà del principio attivo tassolo, il Taxus presenta anche delle proprietà benefiche.
Il tassolo, una molecola estratta da quest’albero, ha dimostrato in laboratorio di possedere un’azione citotossica estremamente efficace nel contrasto dei tumori all’ovario e al seno. Il problema è che serve una quantità elevatissima di legno di tasso per avere una quantità soddisfacente di principio attivo e le foreste di tasso non esistono praticamente più.
La specie brevifolia veniva impiegata, a piccole dosi, dalle popolazioni amerindie dell’America settentrionale per infusi contro i problemi polmonari o in forma di cataplasma per curare le ferite.
Ai giorni nostri, il tasso ha acquisito nuova fama grazie alla saga di Harry Potter di J.K. Rowling in quanto è il legno che costituisce la bacchetta di Lord Voldemort, l’antagonista della storia.


